Rassegna stampa del 24 marzo 2006
a cura dell'Ufficio
Stampa di Data Print Grafik
PRIVACY XP,
il software gestionale per l'adozione delle misure minime introdotte dal Codice Privacy
Documento Programmatico sulla Sicurezza Assegnazione permessi e autorizzazioni Inventario banche dati Lettere d'incarico per responsabili e incaricati Informative personalizzate per categorie di soggetti Rilevazione automatica hardware e software installato Modulo
completamente integrato in Office 2003 Pro Versione speciale per consulenti Versione
speciale per
Enti Pubblici
Approvato il Testo che accorpa le leggi su lavori pubblici, servizi e
forniture. Tempi più brevi per l'accesso alla categoria. Nessuna decisione sulle
attività "in house"
Il Governo ha varato ieri il
Codice degli appalti pubblici: 257 articoli e 22 allegati che sostituiscono 29
leggi in materia di lavori pubblici, servizi e forniture. Nel settore dei lavori
pubblici le novità più rilevanti, anche se il Codice ha perso per strada gran
parte delle norme dirompenti contenute nella prima proposta tecnica della
"commissione De Lise" e nella prima approvazione del Consiglio dei ministri. Da
allora sono stati approvati oltre duecento emendanti, proposti in gran
parte dal viceministro alle Infrastrutture, Ugo Martinat, a conti fatti il
vero padre del codice. Molti emendamenti sono serviti anche per recepire
il rigoroso parere espresso dalla commissione Ambiente della Camera.
Il Sole 24 Ore - G. Santilli - art. pag.21
Società,
condono a maglie strette
Per la Cassazione è preclusiva l'azione penale
verso l'amministrazione
Una società non può avvalersi
del condono tributario se al legale rappresentante è stato contestato un reato
del quale ha avuto formale conoscenza prima di aderire al condono. Lo ha
stabilito la Cassazione con sentenza 4830 del 7 febbraio 2006. Per il giudice di
legittimità, tra l'altro, è da escludere che l'imputato possa far valere in sede
penale una pronuncia favorevole del giudice tributario che abbia riconosciuto la
legittimità della richiesta di condono. Processo tributario e penale, infatti,
viaggiano su due binari diversi e la decisione di un giudice non può
condizionare le scelte dell'altro. Non sussiste dunque nessun vincolo di
pregiudizialità della decisione del giudice tributario.
Il Sole 24 Ore - S. Trovato - art. pag. 23
Un tris di
novità per l'Unico 2006
Pubblicati in
Gazzetta Ufficiale i modelli per le società di capitali e per la tassazione di
gruppo. Acconto al 100%, Ias al debutto e rivalutazione dei beni
Il nuovo modello Unico per le società di capitali fa i conti con l'acconto al
100%, con la prima applicazione degli Ias e con le novità in materia di
fiscalità finanziaria ed immobiliare. Nella determinazione del reddito di
impresa infatti si dovranno tenere in considerazione, con particolare riguardo,
le diverse modifiche normative che vanno ad incidere già sui modelli relativi al
2005, approvati con provvedimento dell'Agenzia delle entrate del 22 febbraio
2006 e pubblicati nel supplemento della G.U. n. 68 del 22 marzo. Senza
dimenticare peraltro che nel modello Unico 2006 confluisce anche la
rivalutazione dei beni di impresa.
Italia Oggi - D. Liburdi - art. pag. 36
Stabile
organizzazione senza l'Iva
Lo ha chiarito ieri la Corte di giustizia Ue
in risposta alle questioni sollevate dalla Cassazione. I rapporti con la casa
madre sono irrilevanti per l'imposta
I rapporti tra la società non residente e la sua
stabile organizzazione non danno luogo a prestazioni di servizi rilevanti ai
fini dell'Iva in quanto si svolgono all'interno di un unico soggetto giuridico,
per cui la prassi nazionale che afferma il contrario si pone in contrasto con la
sesta direttiva. Inoltre, la nozione di stabile organizzazione, come definita
nell'ambito delle convenzioni contro la doppia imposizione reddituale, non può
essere impiegata agli effetti dell'Iva. E' quanto ha stabilito la Corte di
giustizia con una sentenza di ieri, causa C-210/04, che chiarisce i dubbi sull'assoggettabilità
o meno all'imposta dei rapporti tra casa madre estera e sede secondaria nel
territorio nazionale.
Italia Oggi - F. Ricca - art. pag. 37
Modello 730 in par condicio
Il dipartimento per le politiche fiscali dice sì all'estensione di oneri ed
onori. Professionisti in campo con le stesse regole dei Caf
Caf e professionisti giocheranno la partita del 730 ad armi pari. Il
dipartimento per le politiche fiscali ha dato parere positivo, richiesto
dall'Agenzia delle entrate, all'estensione di oneri e onori previsti per i
centri di assistenza fiscale anche a dottori commercialisti, ragionieri e
consulenti del lavoro. Così anche i professionisti dovranno stipulare una
polizza assicurativa di responsabilità civile e iscriversi all'elenco dei
soggetti che esercitano l'assistenza fiscale. Ma soprattutto certificare le
dichiarazioni con il visto di conformità e correre il rischio dei controlli
dell'amministrazione finanziaria sull'attività svolta. Il tutto a fronte di un
compenso per ogni dichiarazione inviata di 12,91 euro.
Italia Oggi - A. Gorret - art. pag. 39